PostHeaderIcon Ancora Tasse Nel Poker Live

Non è ancora iniziata la nuova vita del poker live in Italia, ma si parla già di tasse incredibili. L’AAMS sta preparando il terreno per guadagnare il più possibile innalzando ulteriormente la tassazione quando le nuove sale da gioco apriranno i battenti. In ogni caso il processo di iniziazione del poker dal vivo in Italia è già avanzato, per due motivi fondamentali, la creazione di posti di lavoro e ancora più importante per permettere al Fisco italiano di incassare moltissimi soldi. Lo Stato deve però comprendere che tassare in modo troppo massiccio un’attività può essere molto controproducente sia nel breve che nel lungo periodo.

Soprattutto nella prima fase dell’operazione non sembra una grande idea sottoporre i concessionari del servizio a tasse troppo elevate, ma si dovrebbe organizzare una tassazione spalmata su più anni con dei piani intelligenti e ben dettagliati. Il 30 Novembre doveva iniziare la gara per assegnare le licenze e l’entrata dell’Erario doveva essere del 3% su tutti i buy-ins che venivano giocati seguendo la struttura di quello fatto nell’online. I costi di gestione del live però se si segue la linea dell’online diverrebbero probabilmente molto più alti e quindi molti giocatori non saranno attratti da questa situazione e non parliamo solo dei neofiti ma anche di giocatori con esperienza.

Bisogna pensare che le poker room che apriranno i battenti, probabilmente nel 2012, dovranno dare un servizio attrattivo ai giocatori che sono sempre più abituati a giocare online, in caso contrario le idee del “fenomeno” Tremonti si perderanno nel nulla. Il Decreto chiamato “salva Italia” che è stato eseguito dal Governo Monti ha introdotto un emendamento “all’italiana” (ossia dell’ultimo momento) e la tassazione dovrebbe essere portata dal 3 fino al 6% sui tornei di Texas Hold’em.

La proposta non è ancora stata accettata, ma se dovesse esserlo il poker dal vivo rischia di subire un rallentamento non indifferente e quando partirà le difficoltà saranno molteplici. Anche le grandi sale da gioco avrebbero un margine limitato a livello di rake. Per esempio un rake del 25% non sarebbe gestibile da nessuno. Visto che la politica si è introdotta in un mondo che non conosce a fondo difficilmente sarà in grado di offrire delle buone idee o soluzioni per far funzionare una macchina che era già in moto e che è stata stoppata per essere riorganizzata in modo tale da poter essere tassata. La realtà è che in tal modo il poker live in Italia rischia di non vedere mai la luce.

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